TEDxReggioEmilia 2023 ha condotto il pubblico in un viaggio nel mondo del “Transfuturibile”. L’evento del 2 dicembre al Teatro Ariosto di Reggio Emilia è stata l’occasione per sperimentare un esercizio insolito: unire più interventi in un’unica riflessione. Ecco i risultati.
Il futuro non va atteso, ma creato. Un’affermazione non banale, soprattutto in un periodo in cui allontanare lo sguardo dal presente diventa sempre più difficile.
Come sarà il mondo tra dieci anni? La risposta, anche frutto della pura fantasia, sembra più complessa del previsto. Gli eventi che caratterizzano il nostro oggi infatti ci portano a non vedere quello che potrà essere un domani lontano.
Da queste riflessioni ha preso il via la nuova edizione di TEDxReggioEmilia, offrendo un sabato sera diverso dal solito in cui volontari, speaker e pubblico hanno scelto di prendersi un momento per immaginare futuri possibili.
Prospettive sul futuro
Il futuro non esiste. Per alcuni filosofi è un puro fatto linguistico. Se ci guardiamo attorno non c’è alcun futuro, in diverse lingue nemmeno esiste il tempo verbale, e per la scienza non ha nemmeno senso parlare di tempo nei termini che comunemente usiamo. Se tuttavia il futuro non esiste, esiste un’idea di futuro. O meglio delle idee che ci possono affascinare o spaventare, orientare, così dovrebbe essere almeno, le nostre scelte di oggi, anche se spesso non è così.
Nella cultura occidentale ormai siamo molto lontani da un pensiero progettuale a lungo termine, distanti anni luce da culture tribali, come quella dei M’Bororo Fulani del Ciad, che assumono come regola quella di conoscere i nomi delle sette generazioni precedenti e di agire pensando alle prossime sette generazioni. Noi invece agiamo, produciamo e prendiamo decisioni senza troppo pensare al futuro, come se fossimo immortali, come se non avessimo responsabilità rispetto a chi ci ha preceduto e a chi verrà dopo di noi. Spesso dimentichiamo che la stessa idea di futuro è storicamente determinata dal nostro passato.
Eppure sull’idea di futuro continuiamo a vendere e comprare tante idee e ritrovati che soddisfano un desiderio presente di futuro adottando un approccio che potremmo definire epimeteico, in cerca di soluzioni nel momento in cui il problema si pone e a volte creandone dei peggiori. In questo contesto, immersi in quella zona tra adesso e poi, il futuro scivola via quale che sia il versante da cui vorremmo osservarlo. Eccoci nel “Transfuturibile” che, in pieno stile TED, ha aperto a nuovi scenari e diffuso idee generative.
Purtroppo quest’anno non riuscivo a partecipare di persona, preso da un altro entusiasmante viaggio presso l’Università di Padova, di cui presto parlerò. Quello che segue non vuole essere un reportage dettagliato ma solo mettere in luce alcuni aspetti brillanti che, grazie a Mattia Cavazzoli, posso riportare in questo blog e aiutare a diffondere. Non vedo l’ora di poter guardare online tutti gli interventi per vivere, almeno in parte, la magia dell’evento.
Un’edizione teatrale
Il Teatro Ariosto ha dato la possibilità di mettere in scena un vero spettacolo introdotto da una potente performance del coro dell‘Università di Modena e Reggio Emilia e da un breve dialogo con ChatGPT, interrogato, senza troppo successo, per cercare di fornire una definizione del tema della serata.
Laura Credidio è intervenuta per definire il concetto di “Transfuturibile” fornendo la visione condivisa da tutti i membri del gruppo. Questo aggettivo immaginifico vuole aprire a visioni che vanno al di là della propria zona di comfort, e invita a diventare protagonisti attivi del cambiamento attraverso gli spunti offerti dai vari speaker. A tracciare il percorso Vera Gheno, voce narrante della serata, che ha condotto il pubblico tra i diversi interventi.
Le voci e le immagini del futuro
Perché limitarci alla nostra esperienza quando potremmo farci influenzare dai sogni e desideri dell’infanzia? Per immaginare il futuro dovremmo imparare ad ascoltare chi è fonte del cambiamento oggi.
Questa riflessione ha trovato il via grazie ai primi due interventi. Roberto Cobianchi, Foresight Practitioner, ha fornito infatti uno strumento prezioso per prepararsi ad immaginare il domani, incoraggiando il pubblico a esercitarsi nel pensiero futuro episodico a lungo termine, prendendo spunto da segnali di cambiamento che viviamo oggi.
Michelle Lamieri, giovane attivista e sindaca dei ragazzi del suo comune, ha invece puntato i riflettori sull’importanza dell’ascolto delle voci più giovani come chiave per costruire un futuro inclusivo e sostenibile.
Tre posizione: cosmica, mondiale e quotidiana
Edwige Pezzulli, astrofisica e divulgatrice scientifica, ha guidato il pubblico attraverso la storia delle scoperte astronomiche, sottolineando la fragilità umana e la necessità di mettersi in discussione continua. Questo viaggio universale ha trovato poi risonanza negli interventi di altri due speaker: Francesca Baraghini e Riccardo Iacona.
La prima giornalista a salire sul palco ha proposto un percorso per combattere il timore provocato dalla conoscenza. Pensare di evitare le notizie infatti non ci preserva dal loro sopraggiungere nella nostra vita quotidiana, essendo sempre e comunque parte di noi. Dalle parole del conduttore di “Presadiretta” è emerso invece il bisogno di un cambio di prospettiva sul racconto giornalistico. Piuttosto che leggere i fatti di cronaca come esperienza del presente lo speaker propone di interpretarli come piccole finestre di anticipazioni sul futuro.
Essere insignificanti nel cosmo, provare paura per quello che succede nel mondo e guardare al quotidiano con occhi diversi sono tre difficoltà che si legano sotto un singolo aspetto comune: non dobbiamo chiudere gli occhi. Il futuro, la sua prospettiva di pensiero, scompare nel momento in cui rifiutiamo di accettare il cambiamento per preservare uno stato di equilibrio.
Innovare per la parità al TedxReggioemilia 2023
Può l’intelligenza artificiale aiutarci a raggiungere la parità di genere? Questa domanda nasce dal discorso di David Orban e Paola Profeta.
Il primo ha esortato a sfruttare questa nuova tecnologia come alleata per migliorare la nostra comprensione del nostro ruolo e accelerare il progresso in ogni settore. La seconda, Prorettrice per la Diversità, Inclusione e Sostenibilità all’Università Bocconi, ha presentato una nuova prospettiva sulla cancellazione degli stereotipi e della divisione dei ruoli: ripartire dal bilanciamento e condivisione del tempo tra i generi.
In questi due interventi troviamo uno strumento e una questione sociale collegati dall’elemento temporale. Potremmo infatti guardare all’I.A. come modificatore della nostra organizzazione quotidiana, ritrovando nuovo spazio. Così facendo si interviene anche sulla disparità che vede la donna costretta a ritmi insostenibili sciogliendola da compiti ritenuti fino ad oggi legati alla sua figura.
Ispira, rifletti, condividi, ripeti
Vivere un evento del genere si compone di aspettative, sensazioni e riflessioni che definiscono il suo prima, durante e dopo. Se le prime due costituiscono gran parte dell’esperienza TEDxReggioEmilia, è il terzo momento che permette al tutto di continuare a crescere senza cadere nell’oblio.
Giocare con le ipotesi e lasciarsi ispirare da una trama personale da condividere è di fondamentale importanza per ampliare la portata di questa serata. Uscire dalle pareti del teatro è possibile grazie ai video che saranno caricati online e soprattutto al confronto diretto e personale.
Ecco il perché di questo articolo: diffondere in ogni modo possibile idee rielaborate che potranno ispirare nuovamente.