Un’edizione davvero speciale di FestivalFilosofia ci attende dal 13 al 15 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. Tra i quasi 200 appuntamenti, anche un laboratorio che terrò insieme a Enrico Lombardi di Quinta Parete ideato per sondare la ‘Psiche’, tema di quest’anno, attraverso il respiro e il teatro.
La filosofia come pratica collettiva
FestivalFilosofia è un evento culturale che si svolge da 24 anni tra Modena, Carpi e Sassuolo. Durante questi giorni il pensiero filosofico esce da convegni e simposi accademici per invadere pacificamente strade, piazze e luoghi storici.
Lezioni magistrali tenute da importanti menti contemporanee, incentrate su un tema specifico che cambia ogni anno, divengono oggetto di ascolto e dibattito non solo per docenti e studiosi.
Uno dei suoi aspetti distintivi è infatti rappresentato dalla volontà di rendere accessibili concetti anche complessi a un pubblico ampio, non necessariamente specializzato, contribuendo a diffondere culture e pratiche filosofiche in contesti informali.
2024: la Psiche al centro
Per una società ossessionata dall’Ego, riscoprire l’anima può non essere scontato. Ci prova FestivalFilosofia con un programma ricchissimo e interdisciplinare con accoglie filosofi, psicologi, neuroscienziati e sociologi di fama internazionale.
Il festival, diretto da Daniele Francesconi, con il comitato scientifico di cui fanno parte Massimo Cacciari, Barbara Carnevali e Michelina Borsari, esplorerà “quelle emozioni private che diventano pubbliche, sociali e politiche, toccherà la psicanalisi e l’etica del sé, i problemi di relazione e i temi della coscienza, volerà fra il corpo e lo spirito, affronterà esperienze di disagio e di salute mentale.”
Oltre alle lezioni, il festival include installazioni artistiche, performance, mostre, e laboratori che indagano il rapporto tra filosofia, arte e società. È proprio all’interno di questo programma creativo che trova spazio il nostro progetto che poggia sull’attenzione al respiro per esplorare i nostri stati emotivi.
Inspirare, espirare
Il respiro si trova al centro delle mie riflessioni da tempo. Già in “Living experience”, il primo evento di Digital Detox Design nel lontano 2019, invitavamo i visitatori a disconnettersi dal cellulare per ristabilire un equilibrio con sé stessi e l’ambiente circostante, usando inspirazione ed espirazione come porta di accesso ai propri stati interiori. La scritta “Breathe”, proprio sulla soglia d’ingresso, ci ricordava, nella frenesia di una Milano Design Week, di ritornare a respirare.
Il respiro è un leitmotiv anche all’interno dei corsi che tengo e oggetto di studio del Master in Contemplative Studies, data la sua centralità in molte pratiche meditative tradizionali e nelle più moderne antropotecniche.
Lo spunto per il laboratorio “Inspirare, Espirare” è arrivato da reminiscenze degli studi in filosofia circa la correlazione semantica tra anima e respiro. In greco antico infatti questi due termini, rispettivamente psychē e psýkhō, condividono la stessa radice etimologica che ne disvela la profonda connessione. Infatti entriamo nella vita con un’inspirazione e ne usciamo con un’espirazione.
In un’era in cui non riusciamo più a respirare, ci sentiamo soffocare dagli impegni, e soffriamo di “apnea digitale” (così si definisce il trattenere il fiato durante la digitazione), ritornare al respiro è un atto rivoluzionario. Ogni respiro è unico, ogni respiro è diverso, irripetibile, nuovo, foriero di scoperte e meraviglie. Racconta tanto di noi e degli altri, del momento che stiamo vivendo, della nostra anima.
Teatro ed emozioni
Non sono solo in questa avventura. Enrico Lombardi, fondatore di Quinta Parete, sarà la voce teatrale che, insieme a me, guiderà il laboratorio conducendo i partecipanti attraverso le diverse emozioni.
Come influenzano il nostro respiro la paura, la gioia, la tristezza o la rabbia? Ci soffermiamo mai ad analizzare questo aspetto sempre presente nel nostro quotidiano? Cosa accade a livello fisico quando cambiano le nostre emozioni?
Sono queste le domande ci hanno condotto a strutturare uno spazio sicuro dove potersi concentrare ed esperire sensazioni senza giudicare, solo osservando. Concentrandoci sul respiro avremo modo di entrare in contatto con dimensioni spesso trascurate della nostra esperienza umana, nell’assenza della parola, al di là del pensiero discorsivo.
Perché il respiro può dire molto di noi
All’ipertrofia di un “Ego” reificato al centro dell’Universo o possiamo rispondere proprio con un respiro, l’atto più semplice, la forma minima che differenzia un essere animato da un oggetto. È lo scambio ininterrotto che accomuna tutti noi animali, che ci connette con gli alberi, con la comunità umana e non umana.
Un “Io” che diviene “Noi”, che si crea, si sviluppa, si modula e si nutre grazie alle relazioni con gli altri, con l’ambiente, con il sacro. Un soggetto che esce dalla sua schiavitù per farsi altro da sé, che accoglie e si lascia attraversare, che ospita senza timori gioie, paure, amori. Un “Io” che non si definisce nel suo essere individuo, separato da tutto, e che si apre all’ignoto consapevole di far parte di qualcosa che eccede la propria dimensione di esistenza.
“Inspirare, espirare” è un invito a interrogarci sulla psiche, non solo in modo razionale ma abbracciando la semplicità, non priva di insidie, di restare in contatto con quello che c’è.
Quando e dove
Per chi vorrà sperimentare con noi ci vediamo Sabato 14 e Domenica 15 Settembre (in due turni alle ore 10,30 e alle 11,30) presso l’Auditorium Bertoli di Sassuolo.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata all’evento!