Formazione

La democrazia alla prova delle fake news

La democrazia alla prova delle fake news

In occasione dell’Internet Safer Day, voglio condividere alcuni dati e riflessioni sullo scenario digitale odierno. Come l’educazione e la consapevolezza possono aiutarci a vivere tra fake news, IA fuori controllo e democrazie a rischio? Come rendere Internet un ambiente sicuro?

Parto un po’ tranchant ma è quello che vedo da ormai vent’anni: il Web non è mai stato un luogo sicuro. Non sto parlando tanto di truffe o pedopornografia (sebbene ovviamente siano fenomeni gravissimi e non del tutto marginali) quanto di rischi ben più diffusi e invisibili.

Da questo punto di vista, il prossimo futuro non sembra promettere miglioramenti. Tra pericoli per la sicurezza personale e pubblica, manipolazioni di contenuti e assenza di rigide regolamentazioni, oggi più che mai il Web rappresenta una minaccia per la libertà e la tenuta democratica della nostra società.

Tra gli effetti nefasti che porta con sé, vi è un’ormai onnipervasiva disinformazione, strumento capace di destabilizzare Paesi, influenzare elezioni e alimentare il caos sociale. Ma anche in questo caso la realtà non è monolitica e occorre saperne qualcosa per interpretarla.

I dati in Italia

Nel Rapporto 2024 pubblicato dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, i dati evidenziano differenze culturali e territoriali nell’approccio alla disinformazione: mentre nei grandi centri urbani cresce la consapevolezza critica, nei piccoli comuni il ritardo digitale e la scarsa alfabetizzazione mediatica rendono la popolazione più vulnerabile alle notizie false.

Il 76% degli italiani considera le fake news una minaccia seria. Tuttavia solo il 36% degli abitanti delle metropoli verifica l’attendibilità delle informazioni che legge mentre nei piccoli centri questa percentuale scende drasticamente al 17%. A ciò si aggiunge anche una percezione di superiorità nell’autovalutazione: il 33% degli italiani ammette di non essere in grado di riconoscerle ma, al contempo, il 59% ritiene gli altri ancora meno capaci.

I meccanismi psicologici dietro il falso

Le fake news hanno effetti concreti sul modo in cui le persone percepiscono la realtà e prendono decisioni. Il fenomeno dell’effetto di influenza continua spiega come, anche quando una notizia falsa viene smentita, il nostro cervello continui a esserne influenzato. Uno studio di Walter et al. (2019) ha dimostrato che più una notizia falsa viene ripetuta, più diventa difficile rimuoverne l’effetto, soprattutto se è coerente con la nostra visione del mondo.

fake news

Il problema si aggrava con i deepfake, video manipolati che alterano la realtà visiva e sonora, rendendo quasi impossibile distinguere il vero dal falso. Secondo l’indagine dell’Osservatorio, il 73% degli italiani li considera una minaccia per la democrazia, ma solo il 9-13% si sente sicuro di poterli riconoscere.

Il ruolo dell’IA e delle piattaforme nella disinformazione

L’intelligenza artificiale ha ampliato enormemente le possibilità di manipolazione dell’informazione, facilitando la creazione e la diffusione di contenuti. Oggi, grazie a un’IA generativa sempre più performante e accessibile, è possibile produrre immagini, video e audio a partire da zero, rendendo ancora più difficile distinguere realtà e finzione.

I deepfake sono solo la punta dell’iceberg. Oggi chatbot e software di sintesi vocale possono generare dichiarazioni false attribuite a politici o figure pubbliche, mentre immagini fotorealistiche contribuiscono a diffondere narrazioni ingannevoli.

Parallelamente, i grandi colossi tecnologici stanno riducendo gli strumenti di controllo, come la recente decisione di Meta di abbandonare il fact-checking, spianando così la strada a una diffusione ancora più ampia delle disinformazione incontrastata. L’assenza di verifiche e regolamentazioni adeguate rischia di trasformare il web in un ambiente in cui la verità diventa sempre più difficile da discernere.

Come riconoscere e difendersi dalle fake news

Se il nostro cervello è incline a credere alle fake news, il miglior metodo per difendersi è imparare a identificarle prima che si radichino nelle nostre convinzioni. Con la “teoria dell’inoculazione” del 2022, Roozenbeek e colleghi suggeriscono che l’educazione ai meccanismi della disinformazione possa funzionare come un vaccino. Per questo sono stati realizzati cinque video per aiutare alla comprensione di alcune delle tecniche manipolative più frequenti.

Per riconoscere una fake news è importante fermarsi e riflettere: se una notizia sembra troppo scandalosa o sorprendente, probabilmente è falsa, poiché fanno leva sulle emozioni per manipolare il pubblico. È fondamentale verificare la fonte, controllando chi ha pubblicato l’informazione e se altre fonti affidabili la confermano. Inoltre, bisogna prestare attenzione ai deepfake, osservando anomalie nel battito delle palpebre, espressioni facciali innaturali o illuminazione incoerente, che possono rivelare un video manipolato.

La propagazione di bufale e notizie è direttamente proporzionale al loro impatto emotivo e, anche se occorre ammettere che il mondo nell’era di Trump & Co. oltrepassa ampiamente anche la più fervida immaginazione di un romanziere fantasy rendendoci sempre più increduli rispetto a quanto accade, occorre non perdere la volontà di informarci correttamente.

Soprattutto occorre imparare alcuni stratagemmi per evitare di trasformarci da vittime a carnefici. Tra questi:

  • evitare di condividere d’impulso, anche se ci verrebbe “istintivo” farlo;
  • prima di rilanciare una notizia, verificare la sua attendibilità su diverse piattaforme;
  • utilizzare strumenti di fact-checking come Pagella Politica, Facta.news e Lavoce.info, che offrono analisi dettagliate sulla veridicità delle notizie.

Disinformazione, democrazia e educazione alla consapevolezza

Oltre a questo possiamo impegnarci attivamente. In questo senso, un contributo alla promozione di un uso consapevole di Internet arriva da Social Warning – Movimento Etico Digitale. Questo gruppo, di cui sono orgoglioso di fare parte, coinvolge esperti e volontari per sensibilizzare la popolazione, fin dall’infanzia, sui rischi e le opportunità del mondo digitale.

fake news

Attraverso incontri nelle scuole e campagne educative, insieme aiutiamo a sviluppare un senso critico nei confronti delle informazioni che circolano online, fornendo strumenti pratici per un utilizzo più responsabile della tecnologia. La diffusione di una cultura digitale consapevole è essenziale per contrastare la manipolazione delle informazioni e proteggere la libertà di pensiero e di espressione.

Il Safer Internet Day ci ricorda che la battaglia contro la disinformazione è un impegno collettivo. Educare alla cultura della verifica, investire in strumenti di fact-checking e promuovere la responsabilità digitale sono passi essenziali per proteggere il futuro dell’informazione e, con esso, la nostra democrazia.

Se sei interessato alla formazione digitale iscriviti al mio canale Whatsapp “The Squirrel Post”, cliccando qui o scansionando il QRcode per ricevere aggiornamenti settimanali!

Potrebbero interessarti

Dall’età dell’intelletto all’età della demenza digitale?

Dall’età dell’intelletto all’età della demenza digitale?

Consulenza Formazione
Nell’età dell’intelletto è il pensiero critico, attraverso la scrittura, a stabilire le regole del gioco, a creare forme di potere, di sapere e di socialità. Con le tecnologie digitali e la diffusione un nuovo modello di comunicazione si sta imponendo.…
Read more about Dall’età dell’intelletto all’età della demenza digitale?
Read more about Dall’età dell’intelletto all’età della demenza digitale?