Un po’ stanco dei soliti bla bla bla e di certi libri di marketing mi sono lasciato sedurre da questa lettura che consiglio. Un libro alla scoperta dei pensieri vividi, pensieri visivamente e verbalmente interdipendenti.

Sono pensieri semplici con una forma precisa capaci di integrare diverse prospettive, che portano ad un’evoluzione. Un metodo in cui fogli, schemi, liste di parole e grafici comunicano tra loro producendo risultati innovativi e “out-of-the-box”. Parole logiche e schemi intuivi possono aiutarci concretamente a sviluppare i nostri progetti in modo chiaro e avvincente in cui volpi e colibrì collaborano efficacemente.

Ma come?

Ad esempio non accontentandoci di scrivere una proposta per punti ma di farne anche uno schema grafico. Sono molti gli strumenti in questo senso dai diagrammi di flusso all’uso di connettori a griglie e canvas che ci aiutano ad “incasellare” le idee. Ciò che è rilevante non è ovviamente il risultato “artistico” quanto la possibilità di percepire il tutto in un colpo d’occhio in una sorta di Gestalt applicata al marketing (ma non solo). All’inizio può sembrare uno spreco di tempo o quantomento un’operazione ostica specie per chi ha perso l’abitudine di confrontarsi con un foglio bianco e una matita.  Invece è proprio facendo “rimbalzare” i pensieri tra la “sponda” logico-razionale-linguistica  e quella istintiva-emozionale-visiva che, letteralmente, i concetti prendono forma.

Già anni fa in un contesto dedisamente diverso avevo potuto intervistare un importante psicologo, Giovanni Madonna, il quale afferma che esistono due tipi di coscienza: una appunto per coscienza e l’altra per sensibilità. Non si tratta di definire se una modalità possa dirsi superiore ad un’altra (anche se è abbastanza evidente che in occidente abbiamo avuto uno sbilanciamento netto in una direzione trascurando decisamente l’altra) ma di coglierne la ricchezza data proprio dal loro incontro, una sorta di profondità altrimenti non sperimentabile. O ancora mi viene in mente un esempio da manuale: il “sillogismo classico” e il “sillogismo in erba”. Se il primo infatti, data la veridicità delle premesse, porta ad un risultato certo l’altro ci stupisce con analogie e metafore che amplificano le nostre connessioni informative creando stupore e meraviglia.

Credo che oscillando tra una sponda e l’altra delle nostre modalità di conoscenza e di creazione possa generare idee vincenti ed innovative e che questo manuale possa offrire un valido supporto in questo training. Per cui ve lo consiglio: Dan Roam “ BLA BLA BLA” Ed. Vallardi.