In occasione di Milano Design Week 2019, Digital Detox Lab organizza un evento per depurarsi dall’overload informativo, in cui respirare e poter interagire con lo spazio, la materia e le persone in modo semplice e naturale.
L’idea è quella di portare il design ad un livello superiore, che vada oltre la progettazione di complementi di arredo, sensibile alla nostra esigenza più profonda: essere umani.
Digital detox nell’uso abituale indica la presa di consapevolezza che ci porta a disconnettere i nostri device dalla rete. Un’esigenza quanto mai sentita e diffusa. L’uso costante di smartphone e l’iperconnessione al Web stanno infatti creando effetti paradossi fino a qualche anno fa (quasi) imprevedibili. Riduzione della concentrazione, stress da approvazione, diminuzione della memoria e, secondo recenti studi, anche forme di depressione sono alcuni esempi.
Il nostro progetto mira, attraverso l’uso dei materiali, la scelta dei colori, dei profumi e della luce a riconnetterci in una rete più ampia di qualsiasi altra, quella del respiro e del contatto. Un’esperienza che intende portare a una riflessione sul ruolo del design nelle società complesse e iperstoriche.
Nessun artificio, nessun effetto speciale ma semplicemente un piccolo spazio in cui fare le cose che amiamo fare recuperando profondità, silenzio, presenza. Un laboratorio di designer, esperti di comunicazione e artisti vi invita a trascorrere un momento in questo luogo. Un luogo qualunque e unico in quanto, potremmo dire parafrasando Giorgio Agamben che “non è qualunque non importa quale ma tale che comunque importa”. Non dunque la casa per tutti che si mostra in tutto il suo fallimento di un presente senza aura ma la casa di cui qualcuno in un dato momento e in una certa connessione si può innamorare.
I primi brand che hanno preso parte al progetto sono Sapiens Design che dopo l’esperienza di Bologna Design Week 2018 replica a Milano con un nuovissimo complemento d’arredo, Chendù che presenterà nuovi complementi d’arredo che fondono la geometria delle linee all’artigianalità della produzione e Amaaro con le sue ultime creazioni di ceramica handmade.
Fiore all’occhiello sarà inoltre la presentazione di un prototipo ideato dal Designer Matteo Bandi per la depurazione dal digitale.
Lo spazio verrà allestito presso lo Studio Correa Granados Architects in Via Solferino 11, in uno dei più importanti luoghi di Brera Design District. L’ingresso infatti si trova nello stesso cortile degli showroom di Boffi, DePadova, Salvatori, Paola C. e Dimore Studio, di fronte a Viabizzuno. Lo studio è situato al quarto piano con ascensore.
Fino al 25 febbraio è possibile inviare le candidature per partecipare al progetto.
Per richiedere maggiori informazioni si prega di visitare il sito:
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Alessio Conti
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