L’intelligenza artificiale ha riscritto i processi di marketing. Dall’analisi dei feedback all’ottimizzazione dei contenuti web, la sperimentazione di nuovi prompt è un’attività strategica ormai fondamentale per innovare i processi d’impresa.
L’AI non si misura solo in termini di progresso tecnologico ma soprattutto per l’impatto che produce nel modo di strutturare i progetti e nei cambiamenti di paradigma operativo. Estendendo gli usi dell’intelligenza artificiale oltre le applicazioni che abbiamo imparato a conoscere in questi primi tempi, stiamo raffinando sempre di più le sue capacità: una vera e propria rivoluzione che coinvolge diversi ambiti.
È in quest’ottica che sperimento quasi quotidianamente nuovi prompt per gestire automaticamente una sempre più vasta gamma di processi. Se inizialmente, come tutti, ho iniziato giocando con un certo stupore misto a scetticismo con le prime versioni di ChatGPT e Midjourney, negli ultimi mesi mi sono addentrato verso possibilità via via più articolate.
Concentrandomi su ChatGPT 4 ho scoperto funzionalità che semplificano alcuni di quei passaggi spesso ripetitivi e dispendiosi in termini di tempo ma ho anche cercato di capirne i limiti, e ce ne sono tanti. Tra prove ed errori, qualche sorpresa e prompt impartiti in modo diversi per testare lo strumento ecco quanto trovato e sperimentato in questi giorni di utilizzo nella speranza di aiutare colleghi e collaboratori.
Nuova prospettiva sui dati
Sono partito da un ambito che passa in secondo piano come se non facesse parte dei punti cardinali di una buona strategia: l’analisi dei feedback. Troppo impegnati a pensare a nuovi contenuti per “perdere tempo” a leggere ogni critica o complimento dei propri utenti-clienti, si continua a perseguire una strada inefficace e a volte rischiosa. In questo campo l’intelligenza artificiale, se utilizzata con criterio, può velocizzare i processi di comprensione del proprio pubblico.
Fornendo come input recensioni, commenti e opinioni testuali ChatGPT può identificare tendenze e sentiment restituendo suggerimenti personalizzati in base ai propri obiettivi. L’aspetto più critico riguarda la capacità di analisi estesa anche a figure retoriche e all’ironia. Se infatti esistono già software che aggregano e analizzano testi di questo tipo, presentano ancora alcune difficoltà nel comprendere certe forme espressive.
Un ristoratore può essere supportato dall’IA nell’interpretazione dei commenti al proprio locale presenti su tutte le piattaforme (Google, Tripadvisor, TheFork e affini) ottenendo una visione chiara dei punti di forza e di miglioramento in pochi secondi, ma deve stare attento a non appiattire eccessivamente lo stile. Una rilettura e un’integrazione umana sono vivamente consigliate.
Intelligenza artificiale per i processi SEO
Gli elementi testuali del nostro sito sono ancora centrali in ottica di SEO. Questi agiscono come biglietti da visita digitali, influenzando il modo in cui i contenuti vengono interpretati dai motori di ricerca per valutarne la qualità e di conseguenza la reperibilità. Un’efficace ottimizzazione migliora infatti la rilevanza, aumentando la probabilità di comparire nelle prime posizioni dei risultati. Inoltre, contribuiscono a fornire agli utenti un’anteprima chiara di ogni singola pagina, incentivando il click-through.
Altro testo, altro materiale che l’IA generativa riesce a comprendere sempre meglio. Analizzando i risultati di ricerca e i contenuti che vogliamo condividere, può infatti suggerire titoli e meta-descrizioni più efficaci aumentandone così la visibilità. Se questo era già possibile manualmente o attraverso i numerosi software da anni disponibili a tale scopo, questo strumento consente di effettuare la riscrittura dei contenuti già presenti in modo automatico e su larga scala.
Versatilità dei contenuti
Grazie all’IA possiamo trasformare un singola idea in più formati per poterli adattare rapidamente a ogni contesto. In questo modo un video può diventare velocemente un articolo di blog, un post social, del materiale informativo o delle slide. Ciò consente una maggiore diffondibilità, ampliando la portata e la rilevanza del messaggio.
Un’azienda potrebbe scegliere di convertire recensioni video di importanti influencer sui propri prodotti in pagine ancora più dettagliate, rendendo il contenuto maggiormente accessibile, trasparente e di valore.
Un passo in più verso l’accessibilità
Uno degli aspetti più importanti riguarda l’utilizzo di prompt multimediali. È in questo modo che possiamo andare più facilmente incontro all’esperienza di ogni tipologia di utente.
Un processo che ho iniziato a implementare riguarda l’accessibilità dei contenuti online, velocizzando la creazione di testi alternativi. ChatGPT 4 è infatti in grado di “osservare” le immagini offerte come input e proporre rapidamente una loro analisi visiva. Oltre a rendere fruibili i propri contenuti a un pubblico più ampio, migliora i processi di indicizzazione delle immagini, sempre più importanti nelle ricerche.
Continuare a sperimentare
L’intelligenza artificiale è entrata a tutti gli effetti tra le componenti base del processo di progettazione. La sfida ora è integrare nuove soluzioni nei propri progetti, sperimentando e adattandosi per sviluppare approcci efficaci e mirati. Ovviamente solo uno strumento non basta per ottenere risultati validi: servono una profonda comprensione dei dati, delle tendenze del momento e una solida cultura d’impresa.
Tuttavia questo nuovo percorso sempre più snello dovrebbe consentire alle aziende di dedicare più tempo alla cura e al benessere delle persone, degli spazi di lavoro, intesi non solo in senso fisico, allo sviluppo di capacità cognitive e a sensibilità più evolute. Questi aspetti rappresentano la prima e l’ultima parte di un personale modello di marketing che sto cercando di sviluppare in cui AI e pratiche di meditazione divengono parte della routine quotidiana di lavoro, una nuova frontiera capace di integrare in modo benefico e proficuo le massime esperienze di evoluzione umana.