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Fuorisalone 2022: ritornare a casa

Fuorisalone 2022: ritornare a casa
#Eventi #Design

Milano Design Week ha visto un’edizione 2022 davvero speciale. Nonostante i timori e la congiuntura internazionale che ha visto l’esclusione dal Salone del Mobile e dal Fuorisalone di aziende e visitatori di alcune aree del mondo, si può a tutti gli effetti parlare di un evento dei record con una partecipazione enorme e non poche novità.

Erano passati due anni dal mio ultimo Fuorisalone. Nel 2020 sappiamo tutti com’è andata, mentre nel 2021 pur con un tentativo di ripartenza, le restrizioni erano ancora troppo dure per proporre un’esperienza completa e sensorialmente coinvolgente. Per questo il progetto Alkemia di Digital Detox Design è rimasto in sospeso (ma non per questo senza evoluzioni di cui spero presto di potervi parlare!).

Quest’anno ho vissuto un Fuorisalone da turista! Ho avuto l’occasione di fare visita ad amici e compagni di viaggio del mondo del design, impegnati nella presentazione dei risultati dei loro ultimi studi creativi, molti dei quali per l’iniziativa di FUORISERIE. Ho avuto il piacere di ritrovarmi con Gloria Gianatti e Alessandro Mattia di Sapiens Design, Andrea Fabiana Tosi negli spazi di Cement Design, con la stylist Laura Arduin, ritrovare  Fernando Correa Granados e vivere l’esperienza di WAW (che ho visto agli arbori), incrociare storie e talenti, oltre ovviamente fare nuove conoscenze.

fuorisalone 2022

Raccontare in breve cosa si è visto, sentito, provato a un evento delle dimensioni del Fuorisalone è praticamente impossibile per chi ama il design. Mille sono gli stimoli e i pensieri che le installazioni riescono ad accendere. Ecco una breve e incompleta selezione di ciò che più mi ha colpito. Ecco cosa mi ha fatto pensare “Sono tornato a casa”.

ALCOVA

Partiamo con l’evento che è riuscito maggiormente a catturarmi e accompagnarmi in un percorso esperienziale unico: Alcova. Questo luogo sospeso tra passato e futuro, in cui la vegetazione naturale si riappropria dei propri spazi ta palazzo abbandonati e strade costellate di buche, ha ripreso esistenza ospitando i suoi design tra le mura del Centro Ospedaliero Militare di Baggio. La struttura militare ha conosciuto una nuova vita attraverso un evento che ha esplorato le intersezioni tra i diversi settori del design. Contando su designer affermati e nuovi talenti è stato possibile intraprendere un percorso tra tecnologia, materia, produzione sostenibile e pratiche sociali alternative. 

E/SPACE

Non posso che iniziare citando il lavoro dei Imma Matera e Tommaso Lucarini di TIPstudio in collaborazione con Studio F al primo piano della nuova ala E/SPACE del complesso. Ho potuto conoscere personalmente questi due designer grazie a Gloria e Alessandro di Sapiens Design, entrando così più a fondo nelle loro riflessioni. La loro collezione “Disrupted Stability” si pone come una concretizzazione dei pensieri sul rapporto in continuo deterioramento tra uomo e natura. Questa relazione viene a prendere forma attraverso il legno, materiale naturale per eccellenza, e le sue lacerazioni e bruciature, frutto della violenza umana. Incorniciati da un ambiente che ricalca gli scenari post-apocalittici, accendono una riflessione sull’azione umana sullo spazio e il tempo degli oggetti. Il legno di frassino, ricavato da alberi di recuperati caduti per cause naturali, si alterna tra la sua solidità e fragilità causata da superfici corrose, strappate e bruciate.

Nella stessa location il mio sguardo è stato catturato dalle forme semplici e profonde di “Teno: Sound in a New Light“, di Lumio. L’azienda produce oggetti capaci di far dialogare ultime tecnologie e con la tradizione dell’artigianato. Con Teno, un altoparlante e luce invisibile, hanno voluto stimolare più sensi possibili: tatto, vista, udito, incanalando il tutto in una scultura “rotta”. Infatti questo oggetto, realizzato dal designer Max Gunawan si ispira all’arte giapponese del kintsugi, riparando oggetti attraverso l’utilizzo dell’oro. Questo conferisce all’oggetto un valore aggiunto, nato a partire dall’imperfezione e la cicatrice. 

Continuando con il progetto di Elisa Uberti, “Poetic Jungle”, si entra in un microcosmo particolare, lontano dalla standardizzazione con molteplici ispirazioni minerali e organiche. Il suo lavoro è una ricerca di volumi e forme emozionali.Giunta al design dei prodotti tramite l’amore per oggetti raffinati e senza tempo è chiara la sua sensibilità per la bellezza della ceramica e dell’artigianato. Propone così un equilibrio tra vincoli tecnici e libertà e spontaneità del gesto. 

Arrivando all’attico di questa nuova area infine si è potuto assistere a un attenzione particolare per i materiali tessili, un’ area dall’atmosfera intima dove musica, colori, texture e profumi interagivano regalando un’esperienza unica capace di ricordarmi molto il mood della stanza Nigredo del progetto Alkemia realizzato presso Adiacenze a Bologna Design Week 2019.

Ethical Fashion Initiative ha proposto “The Kârvân Journey” presentando nuovi talenti dell’Asia centrale sotto il patrocinio di due acclamati designer Cheick Diallo e Sam Baron. Questi designer hanno esposto accanto a un gruppo di artigiani i cui antenati commerciavano lungo la grande Via della Seta. Ikat uzbeki meticolosamente lavorati e ricami tagiki delicatamente realizzati dimostrano la ricca cultura della produzione tessile della regione.

Casa delle suore

Raggiungendo invece la Casa delle Suore si incontra il progetto “Unique Client”, affidato agli studenti dello Studio di Design della Moda e della Calzatura dell’UMPRUM, l’Accademia di Arti, Architettura e Design di Praga. Gli studenti hanno lavorato al progetto sotto la guida della costumista Simona Rybáková e dell’assistente dello studio Vojtěch Novotný. Dato che la moda pret-a-porter è conforme alle proporzioni fisiche “standard”,  i giovani stilisti hanno avuto il compito di assistere altri clienti con caratteristiche “non prêt-à-porter”, esigenze specifiche, desideri e aspirazioni. Le proporzioni e le qualità uniche del fisico di alcuni di questi clienti erano dovute a predisposizioni congenite, malattie gravi o lesioni. In termini di umanità, tuttavia, l'”atipicità” delle loro preferenze di abbigliamento deriva anche dal loro individualismo, dalla loro identità e dal loro stile di vita.

ALCOVA - Unique Client - UMPRUM

Spostandosi al primo piano della struttura si poteva trovare il lavoro di Maximilian Marchesani: “Unproduced”. Un viaggio intimo e personale nelle paure e riflessioni del designer riguardo la salute ambientale e il suo rapporto con l’artificialità dello spazio creato dall’essere umano. Attraverso tre progetti Giovani e Stupidi, Famiglia e Matrice prendono forma l’aggiornamento dell’elemento naturale capace di evolvere in caratteristiche e funzioni in relazione con le creazioni umane. ‘Unproduced’ sogna un punto di equilibrio che cerca di tenere insieme il mondo naturale, irrimediabilmente contaminato, e il mondo artificiale, al quale non possiamo ormai pensare di rinunciare. 

Beni Rugs infine ha presentato “Spoken Lines”, una collaborazione con Colin King. La collezione ha esplora la tradizione della produzione di tappeti marocchini e il modo in cui si evolve insieme alle influenze del design contemporaneo. 10 tappeti che si sono allontanati dall’estetica tradizionale marocchina, continuando a esplorare i modi in cui questo mestiere antico può incontrarsi con il design globale e innescare una conversazione culturale.

BASE 

BASE polo creativo nel cuore di Tortona, ha proposta la seconda edizione di “We Will Design”. Un laboratorio sperimentale con designer da tutto il mondo per immaginare nuovi strumenti, pratiche ed esperienze come risposta alle tante contraddizioni del presente. Economia circolare, biodiversità, processi di co-progettazione, nuovi approcci all’apprendimento e dispositivi individuali sono stati i macroprogetti trattati.

In questo contesto sono state due le proposte capaci di sorpendermi. La prima “The Lighthouse” è un progetto che nasce da una domanda. “E se potessimo usare la luce dei rifiuti pubblici per coltivare cibo?”. Si compone di un bioreattore camuffato da arredo urbano che sfrutta i cianobatteri (primi microbi fotosintetici della Terra) invertendone il ciclo giorno/notte, per creare una luce flebile meno dannosa per gli animali notturni. 4F.STUDIO considera i microbi, il cibo e le comunità locali come temi centrali per guidare la propria pratica per rispondere a problemi sociali noti per creare comunità sostenibili e forme di produzione responsabili.

La seconda invece è stata Francesca Tambussi con il suo “Hyperburgers”, un supermercato innovativo interamente gestito dai consumatori. Propone uno sviluppo solidale di distribuzione del cibo alternativo alla GDO. Esempio di design sociale alla ricerca di modelli di commercio alternativi.

Sanctus di Lasvit via Voghera

In occasione del Fuorisalone 2022, Lasvit ha presentato Sanctums, a cura di Maxim Velčovský, Art Director di Lasvit.Lasvit ha reso omaggio a pezzi iconici del brand come Herbarium, Midsummer, Chiper o Globe Metro e nuove collezioni di vetreria e illuminazione, realizzate in collaborazione con i migliori designer del mondo tra cui A:Live, un’installazione cinetica modulare in vetro, ideata da Stefan Mihailović, membro del team di progettazione Lasvit. A:Live, attraverso una serie di semplici movimenti, è in grado di creare composizioni di luce maestose e complesse, perfette per arredare gli spazi in modo del tutto scenografico.

Fuorisalone 2022: ritornare a casa Lasvit
Sanctus by Lasvit

Statale

Passando alla Statale di Milano sono stato colpito da Elementa, l’installazione degli amici di Ovre.Design per Cerasarda. Un chiaro rimando al rapporto tra essere umano e elementi naturali. Nel Sottoportico del Cortile d’Onore quattro strutture dai colori differenti poste l’une accanto alle altre, ognuna contenente opere in ceramica decorate con simboli di fuoco, acqua, terra e aria. L’analisi dello studio sul tema della rigenerazione si è focalizza sul rapporto con gli elementi naturali, nella consapevolezza che solo la comprensione di questi possa portare l’essere umano a rispettarli. Ciò si è tradotto in quattro ambienti fisici e i corrispondenti manufatti.

Mentre all’interno del cortile ha preso vita Supercalifragilisticexpialidocious. L’installazione-esperienza a cura di Isay Weinfeld (in partnership con Portobello, Casone Group e Mapei)  trae la sua forza da una narrazione intima e personale per generare connessioni creative. Il designer racconta di sé, delle cose che gli piacciono nella vita e della sua visione del mondo. L’installazione ha l’aspetto di un’essenziale scatola in legno intonacata di nero e all’interno racchiude un mondo denso di suggestioni e richiami ad arti visive, cinema, musica, danza, teatro, letteratura e architettura, riannodando i fili di una personale narrazione. Una selezione che mi ha fortemente emozionato grazie a riferimenti comuni da Jaques Tati a “Pina” di Wim Wenders passando da John Cage e attraversando le meraviglie del cinema, dell’arte e della musica che rendono le nostre vite così ricche di simboli e orizzonti di significazione.

Supercalifragilisticexpialidocious by Isay Weinfeld

SUPERSTUDIO

SUPERDESIGN SHOW ha presentato il progetto Looking Ahead. “Guardare Lontano” in tutti i sensi, questo il tema dell’anno che coinvolge i partecipanti e invita a scoprire le tendenze dell’abitare, le soluzioni sostenibili e i cambiamenti che economia circolare, human technology e nuovi scenari, porteranno nel futuro prossimo. 

Fuorisalone 2022: ritornare a casa Sapiens studio
Monet by Sapiens design

Qui ho potuto ritrovare i pluripremiati Sapiens design, che insieme a Pollini Home, hanno realizzato Monet, serie composta da una libreria e due tavolini che si distinguono per leggerezza ed organicità delle forme e anche Claudio Volta di Doodesign con Stele, collezione realizzata insieme all’ artista Niccolò Morgan Gandolfi. Per questa collezione il lavoro di Gandolfi si caratterizza per l’utilizzo di elementi naturali, come la l’argilla, per creare un ponte fra passato e presente. Una collezione che ricevuto notevole successo e attenzione sia dal pubblico che dagli addetti al settore.

Via Solferino

Avvicinandosi alla fine di questo percorso in via Solferino, negli stessi spazi dove qualche hanno fa prendeva vita la Living Experience, è andato in scena W_A_W collection. L’esperienza di Be Vibes si incentrava sull’interazione tra mondo botanico e musicale, in cui il corpo umano diventa chiave di volta chiudendo un circuito con il proprio tocco che dava vita a composizioni attraverso l’esperienza tattile delle piante in un ambiente totalmente illuminato dalle onde sempre diverse e policromatiche delle lampade create dall’architetto e designer, Fernando Correa Granados.

Fuorisalone 2022: ritornare a casa W_A_W Collection
Be Vibes by W_A_W Collection

Fuorisalone 2022

Questa è solo una minima parte della quantità di suggestioni che la settimana del Fuorisalone è riuscita a regalarmi. Lasciarsi ispirare, espandere le proprie visioni, ottenere spunti da cui partire, rappresentano la vera essenza di un evento capace di far comprendere come il progettare allarghi i propri confini ai modi di vivere il sociale, l’ambiente e la bellezza.  

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